Tantra & Amore

Attività per la consapevolezza di sé: 5 percorsi semplici per ritrovare la presenza (anche attraverso il Tantra)

Piccoli gesti quotidiani per ascoltarsi davvero

In un tempo che ci spinge a correre senza sosta, fermarsi diventa un atto di coraggio. Ma è proprio lì, nel silenzio di una pausa scelta, che possiamo ascoltare ciò che spesso ignoriamo: noi stessi.

Coltivare la consapevolezza non è un esercizio astratto, ma un gesto d’amore quotidiano. Significa riconoscersi, tornare al proprio centro, dare spazio a una presenza che nutre corpo, mente e relazioni. È da lì che nasce il piacere vero, quello reale, che non ha bisogno di eccessi per esistere.

E se bastasse poco per iniziare a sentirti davvero presente, ogni giorno?

Abbiamo raccolto nello scorrere di questo nuovo articolo 5 attività sulla consapevolezza di sé, pratiche semplici e trasformative, alcune delle quali ispirate ai percorsi tantrici che da anni guidano la nostra esperienza personale e professionale. Un invito concreto a ritrovare radici, respiro e verità.

Per iniziare questo cammino verso una presenza più autentica, serve innanzitutto riconoscere quanto spesso ce ne allontaniamo. Ma cosa significa davvero essere presenti nel corpo e nel sentire?

Uomo in posizione meditativa con gli occhi chiusi e un raggio si luce in volto | Corpo e anima

La presenza come atto sacro di riconnessione interiore

Spesso ci muoviamo come se fossimo altrove. La testa corre, il corpo resta indietro. E intanto, i doveri ci stringono, la mente ci sovrasta, le giornate scorrono in automatico. Così ci allontaniamo da noi stessi, accumulando tensioni, dimenticando i nostri bisogni più profondi, quelli che sussurrano invece di urlare.

Essere presenti significa tornare a casa nel proprio corpo, abitare ogni respiro, sentire davvero ciò che accade dentro e fuori di noi. È lì che inizia la verità.

Nel Tantra, questa presenza non è solo uno stato mentale: è una forma sacra di connessione, è ascolto, è intensità. È l’arte di fare l’amore con la vita, anche nei suoi silenzi.

Ed è proprio da qui che nasce il bisogno di ritrovare quella connessione profonda che spesso smarriamo nella routine. Per aiutarti a rientrare in contatto con te stesso, abbiamo scelto 5 pratiche semplici ma potenti.

Leggi anche: Il corpo come strumento di conoscenza: ascoltare, accogliere, trasformare

Cinque attività sulla consapevolezza di sé da integrare ogni giorno

Medita 10 minuti al giorno per riaprire la porta al presente

Concediti un momento tutto tuo. Siediti in una posizione comoda, con la schiena dritta e gli occhi chiusi. Lascia che il respiro ti prenda per mano: non forzarlo, non inseguirlo, semplicemente seguilo.

Quando la mente si allontana, e succederà, richiamala con gentilezza, come si fa con un cucciolo curioso. Non serve rimproverarla: basta tornare al respiro. Bastano 5-10 minuti al giorno per iniziare. Sembra poco tempo, ma crea spazio. E dove c’è spazio, torna la vita.

E se il respiro fosse il primo strumento per sentirsi davvero vivi?

Respira in modo consapevole e lascia che la vita entri

Durante la giornata permettiti di fermarti: fallo per un attimo, proprio ora. Ascolta il tuo respiro. È breve? Trattenuto? Interrotto? Spesso, senza accorgercene, respiriamo solo a metà, come se ci negassimo il diritto di sentirci davvero vivi.

Allora regalati tre respiri pieni, profondi, che partono dal ventre, attraversano il petto e arrivano fino alle clavicole. Lasciali aprire spazi dentro di te.

Nel Tantra, il respiro è molto più di una funzione biologica: è una porta di accesso verso la tua energia vitale, verso il piacere di essere presente.

Ma la consapevolezza non si coltiva solo seduti: anche il movimento, se fatto con attenzione, può diventare meditazione.

Una passeggiata nel silenzio della natura

Lascia che sia il corpo a guidarti. Cammina piano, sentendo ogni passo come un abbraccio alla terra, ascolta i suoni intorno a te, respira i profumi che cambiano ad ogni tuo movimento.

Non c’è una meta da raggiungere. Conta solo il passo. Il suono. Il respiro.

La natura non chiede, non giudica: ti accoglie. E nel suo silenzio ritrovi il ritmo del tuo corpo, il battito sottile della tua anima.

E dopo aver dato ascolto alla tua dimensione corporea, perché non accogliere anche il mondo interiore?

Diario delle emozioni

Ogni giorno, prendi carta e penna e chiediti con sincerità: “Cosa sento davvero, adesso?” Non cercare risposte giuste. Lascia che siano le parole a portarti dentro.

Dare voce alle emozioni è un gesto di cura: le rende visibili, le accoglie, le trasforma. Nel Tantra, ogni emozione, anche la più scomoda, è un’energia viva, un passaggio verso qualcosa di più profondo. Scrivere è come sedersi accanto a sé stessi. In silenzio. E restare.

E infine, il gesto più intimo: riconnettersi con il proprio tempio corporeo attraverso il tocco consapevole.

Esercizio tantrico: contatto con il corpo

Spogliati di tutto, anche dei pensieri. Resta solo con te, nel silenzio intimo del tuo spazio. Sfiora lentamente la pelle, come se la incontrassi per la prima volta. Ogni gesto è un invito alla presenza, non alla fretta.

Non è erotismo, è cura profonda, è riconoscersi con delicatezza. Nel Tantra, il corpo è un tempio: merita ascolto, rispetto, amore. E proprio da questo contatto nasce il primo passo verso una sensualità consapevole, radicata e libera.

Queste attività quotidiane sono solo l’inizio. Per chi sente il desiderio di approfondire questo ascolto, i percorsi tantrici sono ampi e strutturati.

Un diario aperto con una mano che scrive | Corpo e anima

Una via che unisce spirito e carne, presenza e relazione

La disciplina tantrica non si limita alla mente: coinvolge ogni parte di te — il corpo, le emozioni, l’energia, il modo in cui entri in relazione. È una via che unisce il cielo e la terra, lo spirito e la carne, l’ascolto di sé e l’incontro autentico con l’altro.

Nei nostri corsi, accompagniamo le persone in un viaggio profondo verso il proprio sentire, attraverso pratiche che risvegliano: il respiro, il movimento, lo sguardo, la voce, il tocco consapevole. Ogni gesto è l’occasione per tornare presenti. Ogni esperienza, un passo verso casa.

Il Tantra non è una religione. È un ritorno alla vita. Più piena. Più vera. Più tua.

Ed è proprio partendo da questa integrazione che possiamo cominciare a vivere con più autenticità. Ma non serve aspettare: ogni passo consapevole è già trasformazione.

Leggi anche: Respirazione consapevole e ascolto interiore: un viaggio all’interno di sé stessi

Ascoltarsi è il primo atto d’amore verso la propria verità

Non serve toccare il fondo per ricominciare a stare bene. A volte basta un gesto piccolo, ma fatto con presenza, per iniziare il ritorno a te. Una mano sul petto. Una pausa consapevole. È da lì che si apre la strada: la tua.

Il primo passo è semplice: scegliere di ascoltarti, davvero.

Se senti che qualcosa dentro di te chiede di andare più in profondità, lascia che sia il Tantra a indicarti la strada. Un cammino fatto di energia, amore e verità, per ritrovarti in ogni parte di te.

Desideri sperimentare delle attività sulla consapevolezza di sé che ti aiutino a ritrovare equilibrio, connessione e autenticità nel quotidiano? Ti sei mai chiesto cosa potrebbe cambiare nella tua vita se iniziassi a vivere ogni gesto con presenza, lasciando che sia il corpo a parlarti davvero?

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Takeaways

  • La presenza non è un concetto astratto, ma un atto radicale e quotidiano di amore verso sé stessi. Fermarsi, respirare, ascoltarsi: sono gesti semplici che interrompono l’automatismo della vita e aprono spazi di verità personale. Il corpo diventa il primo luogo da abitare per ricontattare ciò che siamo.
  • Il respiro è lo strumento più immediato per tornare nel momento presente: non serve aspettare il tempo giusto o condizioni ideali perché anche tre respiri consapevoli possono attivare una trasformazione. Nel Tantra, il respiro è ponte tra energia vitale, piacere e presenza.
  • Camminare nella natura, scrivere le proprie emozioni o toccarsi con attenzione sono pratiche accessibili ma profonde. Questi gesti ci ricordano che la consapevolezza è un’esperienza incarnata: si costruisce nel corpo, attraverso il movimento, il contatto, la riflessione autentica.
  • Il Tantra offre un approccio integrato che coinvolge corpo, mente, emozioni e relazioni. Non è una filosofia astratta né una religione: è un percorso esperienziale che unisce il vissuto interiore al modo in cui entriamo in contatto con gli altri, restituendo verità al quotidiano.
  • Non è necessario toccare il fondo per iniziare un cambiamento: basta un gesto fatto con presenza. Il primo passo è spesso il più semplice: ascoltarsi. Questo atto, ripetuto con intenzione, è già trasformazione. Ed è proprio da lì che può nascere un cammino più ampio, profondo e autentico.

FAQ

Cosa significa essere presenti nel corpo e nel sentire?

Essere presenti significa tornare a casa nel proprio corpo, abitare ogni respiro e sentire davvero ciò che accade dentro e fuori di sé. È un atto di verità e riconnessione, una forma di ascolto profondo che si coltiva attraverso gesti quotidiani e consapevoli.

Quali pratiche quotidiane aiutano a sviluppare la consapevolezza di sé?

Tra le pratiche più efficaci ci sono la meditazione di 10 minuti al giorno, la respirazione consapevole, le passeggiate nel silenzio della natura, la scrittura di un diario delle emozioni e il contatto con il proprio corpo attraverso il tocco consapevole. Sono tutte esperienze semplici ma trasformative.

Il Tantra è una religione?

No, il Tantra non è una religione. È un percorso esperienziale che coinvolge corpo, emozioni, energia e relazioni. Unisce spirito e materia, ascolto interiore e incontro con l’altro. È un ritorno alla vita autentica, più piena e radicata.

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