Tantra & Amore

Anche la sofferenza si eredita?

La sofferenza si eredita in molti modi.

«Mio nonno ha combattuto nella seconda guerra mondiale. Io ho avuto un attacco di panico durante la puntata finale della mia serie televisiva preferita.» Matt Donaher

Può un trauma essere trasmesso da genitore a figlio?

È facile intuire che possa esistere una trasmissione educativa diretta più o meno consapevole e volontaria.
Chi ha sviluppato, ad esempio, una fobia nei confronti dei gatti, in conseguenza di un evento traumatico della sua vita, tende a trasmettere la stessa paura anche ai figli, perfino se si sforza di non farlo. I bambini sono infatti esperti nel leggere il linguaggio del corpo e percepire il messaggio di allarme e pericolo emesso dai genitori.

C’è molto di più. La sofferenza si eredita nel DNA.

la sofferenza si eredita con il DNA

Una serie di recenti progressi nel campo degli studi di epigenetica ci ha fatto scoprire che in risposta ad influenze ambientali, come gravi traumi e stress, avvengono modifiche nel nostro DNA. Nello specifico si altera il microRna, molecole genetiche che regolano il funzionamento di cellule, organi e tessuti. L’alterazione, attraverso il rivestimento chimico dei cromosomi, viene trasmessa alle generazioni successive.
Questa memoria cellulare rende la discendenza programmata ad esprimere risposte cognitive ed emotive specifiche, quindi iper sensibili ed iper reattive, in situazioni che richiamano il trauma vissuto dai progenitori.
È stato anche dimostrato che i figli di sopravvissuti a grandi traumi, che soffrono di disturbo da stress post traumatico, hanno una secrezione di cortisolo alterata. Quindi sono predisposti a risposte emotive potenziate allo stress.
Sappiamo già che nei topi gli effetti dello stress psicologico vengono ereditati per alcune generazioni, in modo sorprendentemente specifico: il percorso contenente il punto in cui i topi hanno subito lo stress, oppure l’odore associato a quello stress, vengono evitati dai figli e dai nipoti. L’informazione di pericolo si trasmette in modo da influenzare palesemente il comportamento dei topi per tre generazioni. Non possiamo sapere se i pronipoti e discendenti successivi abbiano dei segnali minori che poi decidono di ignorare, ma tre generazioni non sono comunque poche.

Dunque la scienza sta lentamente riscontrando quello che molte filosofie sostengono da tempo: i nostri comportamenti e le nostre reazioni al presente, potrebbero essere influenzati da eventi accaduti in passato, non solo nella fase prenatale, dell’infanzia e dell’adolescenza, ma anche attinenti ai nostri antenati, sia con la trasmissione educativa diretta e indiretta, da una generazione all’altra, sia mediante la “memoria genetica”.
Il nostro modo di vivere le relazioni amorose, il nostro rapporto con noi stessi e con l’altro sesso, potrebbe risentire pesantemente di una risposta emotiva potenziata a causa di informazioni ereditate, di cui non siamo neanche consapevoli.

Negli ultimi cento anni il nostro Paese ha vissuto due guerre devastanti, di portata mondiale, con uccisioni, terrore, epidemie, carestie e sofferenze per noi oggi difficilmente immaginabili. Sono tragedie che hanno toccato e travolto direttamente i nostri bisnonni e nonni e che quindi si sono trasmesse ai nostri genitori ed a noi, sia con l’educazione ed il condizionamento, sia con il patrimonio genetico.

Proviamo ad immaginare un esempio?

Pensiamo ad una contadina alla fine dell”800, che cede alla passione del pretendente, fornendogli la “prova d’amore”, cioè ha un rapporto sessuale completo con il ragazzo in questione. A quel punto lui ritira la sua promessa di matrimonio perché lei ha dimostrato – cendendogli – di non essere abbastanza perbene e salda nei suoi principi morali. La ragazza a questo punto ha la reputazione rovinata e se non ha fratelli che possano obbligare con la forza il “reo” al matrimonio o al silenzio, nessuno la sposerà mai. Ora immaginiamo una gravidanza come esito di questo rapporto sessuale. La ragazza sarà cacciata di casa per salvare l’onore della famiglia.
Se riuscirà ad evitare di finire in un bordello o a mendicare per strada, andrà a servizio in una famiglia benestante – prima come balia e poi come serva – e il figlio andrà in un orfanotrofio.
Durante la vita da serva, essendo priva di parenti maschi, sarà alla mercé dei maschi della famiglia per cui lavora ed il frutto di eventuali conseguenti gravidanze finirà in orfanotrofio.

la sofferenza si eredita

Cosa trasmetterà il DNA di questa disgraziata alle sue figlie?
Che gli uomini sono prepotenti, il sesso è peccato e fonte di sciagure, che l’amore è un inganno e che nessuno ti salverà mai. Nemmeno la tua famiglia.
Ora immaginiamo una figlia di questa donna, che diventa ragazza in prossimità della prima guerra mondiale. Oltre a vivere nello stesso tipo di repressione sessuale e schema sociale, vive anche la guerra, la fame, la carestia, l’epidemia Spagnola. Essendo “figlia del peccato”, sarà considerata “donna di facili costumi” fino a prova contraria, sempre che non sia costretta a vendere se stessa per sopravvivere. Se è molto fortunata trova un marito, che magari muore al fronte. Il messaggio che trasmetterà alle sue figlie sarà lo stesso che ha ricevuto dalla madre. Se la madre farà parte della sua vita, entrambe lo rafforzeranno con l’educazione ed il condizionamento, probabilmente imponendo una restrizione sessuale ancora più ferrea per scongiurare analoghe sciagure.

La sofferenza si eredita

Arriviamo alla nuova generazione di donne, che diventano ragazze in prossimità della seconda guerra mondiale. Stesso contesto sociale e stessa repressione sessuale. Il messaggio si trasmette con la stessa potenza. E se, magari, una ragazza cede alla tentazione, come ha fatto la nonna prima di lei, oppure viene violentata dai soldati, come accaduto a tante donne del centro Italia, subirà un destino del tutto analogo e potenzierà il messaggio originale nel suo DNA.
Siamo arrivati alle ragazze degli anni ’60. Anche se è in atto una violenta rivoluzione culturale e sessuale, la mentalità dominante è immutata. Il messaggio scritto nel codice genetico della discendente di quella donna dell’800 è lo stesso, forse perfino più forte, perché potenziato dalle sofferenze di due guerre.

la sofferenza si eredita

E queste sono le nostre nonne e bisnonne. Cosa hanno potuto trasmettere, nel DNA e con l’educazione, alle nostre mamme e nonne?
E quanta di questa sofferenza, soprattutto legata alla sessualità, ai “piaceri della carne” e al rapporto con gli uomini, è giunta fino a noi, condizionando la nostra vita?

La buona notizia è che ogni sofferenza può essere trasformata.

Perfino la scienza lo ipotizza. Il fisico quantistico russo Peter Gariaev ritiene che il pensiero possa interagire con il DNA, fino a controllare la sua corretta ricostruzione, anche come azione terapeutica.

Il primo indispensabile passo verso la liberazione e la trasformazione è sempre la consapevolezza.

Le costellazioni familiari sono uno strumento potente e veloce per scoprire e far emergere le sofferenze ereditate, le emozioni non processate, i dolori negati. Tutto ciò che influenza il presente ma ha origine nel passato. Consistono in una vera e propria messa in scena del sistema famiglia, tramite cui è possibile evidenziare le dinamiche non consapevoli che producono sofferenza in molti aspetti della vita quotidiana.

Ciascuno di noi è frutto dell’interazione dell’intero sistema emozionale di almeno tre generazioni, da parte di entrambi i genitori.

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Il nostro percorso di crescita personale e benessere relazionale “Tantra & Amore”, con una serie di corsi tantrici ed eventi esperienziali, ha un evento esperienziale specifico in cui il focus principale è la ricostruzione dello scenario familiare e generazionale, avvalendosi delle costellazioni familiari, spirituali e relazionali.  Il corso, che mantiene un approccio tantrico esclusivo, teso ad abbattere ogni idea, blocco e convinzione limitante, individua in tal modo le emozioni bloccate, con le corrispondenti rigidità nel corpo e nella mente, e fornisce strumenti di liberazione.

la sofferenza si eredita, ma si può curare


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«Il Tantra insegna riverenza per il corpo, amore, rispetto, gratitudine.
Il corpo è una meraviglia, il più grande di misteri.
».

Osho


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