Le ferite emotive dell’infanzia continuano a influenzare le relazioni finché non impariamo ad ascoltarle
E se dietro le difficoltà nella tua relazione ci fosse una ferita che porta il nome della tua infanzia?
Sì, perché molto spesso non ci innamoriamo davvero dell’altro, ma dell’illusione che possa riempire quel senso di mancanza che ci portiamo dentro da quando, da piccoli, ci siamo sentiti invisibili, non abbastanza, non degni d’amore. E quella ferita resta lì, silenziosa ma presente, finché non impariamo a prenderci cura di quella parte fragile e dimenticata di noi. Fino ad allora, continueremo a chiedere all’altro ciò che solo noi possiamo davvero darci.
È proprio qui che inizia il viaggio verso come guarire il bambino interiore: un percorso delicato, ma necessario, che ci permette di ritrovare noi stessi e trasformare le nostre relazioni. Perché non si tratta solo di amare meglio l’altro, ma di amare più profondamente chi siamo stati e chi siamo diventati.
Ma c’è un nodo profondo da sciogliere: il partner non è un genitore. E ogni volta che lo carichiamo di quel ruolo, la relazione si trasforma in un campo minato, dove le aspettative pesano più dei sentimenti e il bisogno di essere rassicurati soffoca ogni spontaneità.

Le ferite dell’infanzia che continuano a scrivere le regole dell’intimità
Ci sono momenti in cui, senza accorgercene, chiediamo all’altro di riempire spazi vuoti che non hanno nulla a che fare con il presente. Luoghi inesplorati che parlano di carezze mai arrivate o di parole d’amore sospese nel silenzio.
Ed è così che nascono dinamiche che confondono l’amore con il bisogno, la presenza con il possesso, l’intimità con la paura. Dipendenza emotiva, timore dell’abbandono, frustrazioni continue: tutto questo ha radici profonde, piantate in un passato che chiede il tuo ascolto.
Capita allora di ritrovarsi a pensare: “Se mi ami, devi dimostrarmelo sempre.” Un bisogno che affonda le radici in un’infanzia in cui l’amore sembrava qualcosa da guadagnare. Dove bastava un errore per sentirsi di troppo, e solo la perfezione garantiva uno sguardo o un po’ di calore.
Oppure emerge quel pensiero silenzioso ma insistente: “Se non mi dai attenzione, significa che non ti importo.” Un’eco di quei giorni in cui ci si sentiva trasparenti, mai davvero visti, sempre un passo fuori dal cuore degli altri. E così, oggi, si cerca in ogni gesto dell’altro la prova di esistere e di meritare amore.
E poi c’è quel sospetto che punge anche nei momenti belli: “Non posso fidarmi, prima o poi mi ferirai.” Perché quando da piccoli ci si è sentiti traditi o abbandonati, si impara a stare sempre all’erta, ad aspettarsi la delusione prima ancora che arrivi, anche quando l’amore è reale.
Il punto è che tutto questo non ha nulla a che vedere con chi ci sta accanto. Anche il partner più amorevole non può sanare ciò che appartiene al passato, perché l’unica strada è tornare dentro, imparare come guarire il bambino interiore, accoglierlo, ascoltarlo… E finalmente liberare la relazione dal peso delle vecchie ferite.
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Quando il Tantra diventa un abbraccio al proprio bambino interiore
Il Tantra non è semplicemente un cammino da condividere con qualcun altro, ma prima di tutto un ritorno intimo verso sé stessi. È un invito a fermarsi, respirare, e riscoprire la parte più tenera che spesso lasciamo in silenzio, nascosta tra le pieghe del tempo: il nostro bambino interiore.
Ed è proprio da lì che si inizia. In questo sentiero di consapevolezza profonda, riconoscere quel bimbo dimenticato, offrirgli ascolto, accoglierlo senza giudizio… È un atto sacro per iniziare a guarire.
Nei nostri percorsi insegniamo sia a connetterci all’altro, ma prima ancora a riconnettersi con se stessi. Perché una relazione tantrica non è un rifugio dalla solitudine ma l’incontro tra due esseri interi, consapevoli, liberi di scegliersi senza dipendere.
Se dentro di te senti ancora qualcosa che aspetta di essere amato, ascoltato, protetto, quel bisogno continuerà a farsi sentire nelle tue relazioni. A volte con il desiderio di attenzioni, altre con la paura di non essere abbastanza. Ma se inizi a starci vicino, a dare spazio e cura a quella voce che sussurra, qualcosa dentro cambia.
E scopri che amare davvero è possibile solo quando impari come guarire il bambino interiore e camminare insieme a lui, senza paura.

Come guarire il bambino interiore: il percorso in 3 passi del Tantra
Ascoltarlo
Ogni volta che dentro una relazione qualcosa ti smuove con forza — una paura improvvisa o una rabbia che brucia — fermati.
Respira.
Chiediti con dolcezza: chi sta parlando in me, adesso? È l’adulto consapevole… O il bambino ferito che ha bisogno di essere visto?
Lascia che le emozioni escano. Prendi carta e penna, se vuoi, e fai fluire tutto ciò che emerge. Scrivere è un modo per dare voce a chi, dentro di te, per troppo tempo è rimasto in silenzio.
Accoglierlo
Nel Tantra, tutto parte dal corpo. Attraverso il respiro, la meditazione e il movimento consapevole, possiamo entrare in uno spazio profondo dove il bambino interiore può finalmente sentirsi protetto.
Nei nostri corsi usiamo pratiche che permettono di sciogliere quelle memorie antiche che il corpo non ha mai dimenticato.
Accogliere quel bambino significa abbracciare le sue paure, i suoi bisogni, la sua voglia disperata d’amore.
Nutrirlo
L’amore che cerchiamo fuori spesso è quello che non ci siamo mai detti dentro. Invece di aspettare che sia il partner a colmare quel vuoto, prova a portare tu, ogni giorno, parole di nutrimento a quella parte fragile di te: sei amato. Sei al sicuro. Sei abbastanza.
Creare un dialogo interiore amorevole non è un gesto banale: è il primo vero passo verso relazioni sane, libere dal bisogno e ricche di presenza. È così che il Tantra ci insegna come guarire il bambino interiore: non cercando risposte fuori, ma tornando con delicatezza a casa, dentro di noi.
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L’amore consapevole nasce quando smettiamo di cercare fuori ciò che va curato dentro
Le relazioni non sono il luogo dove chiedere ciò che ci è mancato, ma lo spazio sacro in cui due persone intere si incontrano, si riconoscono, si celebrano.
Finché continuerai a cercare nell’altro le carezze non ricevute, le parole mai dette, gli sguardi mancati, resterai prigioniero delle sue reazioni, delle sue assenze, delle sue risposte. Ma se impari ad amare quel lato sensibile e profondo dentro di te, l’amore cambia forma: smette di fare male, e inizia a liberarti.
È questo il cuore del Tantra: un viaggio che non parte dall’altro, ma da te e ti insegna come guarire il bambino interiore, affinché tu possa finalmente amare senza paura e senza catene.
Perché smettere di soffrire nelle relazioni è possibile. Ma solo se scegli di cominciare dal legame più importante che esiste: quello con te stesso.
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Takeaways
- Le difficoltà relazionali spesso affondano le radici nell’infanzia: molti dei conflitti che viviamo nel presente derivano da ferite emotive irrisolte: vuoti affettivi, mancanze di riconoscimento e bisogno d’amore non soddisfatti nell’infanzia si proiettano sulle relazioni adulte, creando dinamiche disfunzionali e aspettative inconsapevoli.
- Il partner non può guarire ciò che spetta a noi: quando chiediamo all’altro di “riparare” le nostre ferite infantili, carichiamo la relazione di un peso ingiusto. Il partner non è un genitore, e aspettarsi che colmi le nostre carenze emotive rischia di compromettere l’autenticità del legame e alimentare dipendenza affettiva.
- Il bambino interiore ha bisogno di ascolto, accoglienza e nutrimento e il percorso di guarigione passa attraverso tre fasi fondamentali: riconoscere la voce del bambino interiore, accoglierne i bisogni senza giudizio e imparare a nutrirlo emotivamente. Solo così si può sviluppare una relazione sana con sé stessi e, di riflesso, con l’altro.
- Il Tantra come strumento di riconnessione profonda con sé stessi: l’approccio tantrico non è solo una via relazionale, ma una pratica di consapevolezza che parte dal corpo e conduce all’ascolto interiore. Rallentare, respirare, sentire: è da questi atti semplici ma rivoluzionari che nasce il vero processo di guarigione.
- Relazioni sane nascono dall’integrità, non dal bisogno perché amare davvero significa smettere di cercare fuori ciò che manca dentro. Quando impariamo a prenderci cura delle nostre ferite, smettiamo di cercare conferme nell’altro e diventiamo capaci di costruire relazioni libere, profonde e basate sulla scelta consapevole, non sulla dipendenza.
FAQ
In che modo le ferite emotive dell’infanzia influenzano le relazioni adulte?
Le ferite emotive dell’infanzia, come la mancanza di amore o di riconoscimento, possono riemergere nelle relazioni adulte sotto forma di bisogni, insicurezze o paure. Se non vengono ascoltate e guarite, queste ferite ci spingono a cercare nell’altro ciò che solo noi possiamo davvero darci, creando dinamiche disfunzionali basate su aspettative e dipendenza emotiva.
Cosa significa guarire il bambino interiore nel percorso tantrico?
Guarire il bambino interiore nel Tantra significa iniziare un viaggio verso se stessi: ascoltare la propria parte ferita, accoglierla senza giudizio e nutrirla con amore. È un processo che passa attraverso il corpo, il respiro e la consapevolezza, e che permette di sciogliere memorie emotive antiche per creare relazioni più sane e libere.
Perché l’amore consapevole nasce dal prendersi cura di sé?
L’amore consapevole nasce quando smettiamo di cercare fuori ciò che ci è mancato dentro. Solo prendendoci cura delle nostre ferite interiori possiamo smettere di dipendere dall’altro per sentirci completi. Questo ci permette di entrare in relazioni non per bisogno, ma per scelta, con presenza, libertà e autenticità.