Fedeltà e infedeltà: perché si tradisce?

Fedeltà e infedeltà: perché si tradisce, quanto è diffuso il tradimento, cosa significa essere fedeli?

Cerchiamo di riflettere insieme e rispondere a queste domande.

Quanto è diffusa l’infedeltà in Italia?

Nessuno può saperlo con certezza, perché i dati disponibili sono affetti da limitazioni dovute alla sincerità degli intervistati e alla riduzione del campione rispetto alla popolazione. Tuttavia è certo che l’infedeltà sia molto diffusa e causa di sofferenza personale, oltre che fine della relazione. Questo ce lo confermano i dati ISTAT del 2020, che registrano l’infedeltà come causa principale di divorzio nel 37% dei casi.

L’infedeltà coniugale è la causa principale di divorzio nel 37% dei casi

Secondo uno studio accademico pubblicato nel 2017 su “Journal of Sexual Medicine” il 34% degli uomini e il 20% delle donne ha tradito almeno una volta nella vita.
Il dato che, invece, emerge dal sondaggio online condotto 2021 dal sito di incontri extraconiugali “Il Giardino dei Secreti” è un impressionante 65% per gli uomini e 55% per donne.
Si è infedeli anche nelle relazioni non monogame?
In questo caso i dati a disposizione sono ancora più limitati ma non del tutto assenti, l’infedeltà – che ha una definizione più fluida nelle relazioni non esclusive – riguarda una percentuale che oscilla dal 27% (studio del 2015) al 44% (studio del 2017).

Dunque l’infedeltà è un fenomeno che riguarda una fetta consistente di uomini e donne, perfino tra coloro che vivono relazioni di coppia non monogame.

Cosa spinge ad essere infedeli? Per quale motivo si tradisce?

I motivi di infedeltà possono variare da persona a persona e da coppia a coppia, grossolanamente li possiamo distinguere in: fattori personali e fattori relazionali. Nell’ambito personale troviamo la bassa autostima, che spinge a cercare continue conferme della propria desiderabilità sessuale e bisogni emotivi infantili non riconosciuti che si cerca di soddisfare all’esterno, nel momento in cui la relazione consolidata attraversa una fase di distanziamento. Ne sono esempi il bisogno di attenzione, conforto e supporto. La paura di rimanere soli o di affrontare lo stigma del divorzio e l’etichetta sociale di traditore inducono a cercare di non farsi scoprire. Tra i fattori relazionali, invece, primeggia la mancanza di una comunicazione onesta e aperta che chiarifichi i bisogni e i desideri dei partner, seguita dalla mancanza di impegno, dall’insoddisfazione sessuale e dal conflitto.

Paradossalmente tra i motivi che possono spingere verso l’infedeltà c’è anche la mancanza di fiducia. Un partner che accusa continuamente l’altro di essere infedele finisce per spingerlo proprio verso il tradimento. È come se a forza di ricevere un’etichetta ci si senta più in diritto di adeguarsi a tale etichetta.

Secondo la nostra esperienza il motivo principale di ogni sofferenza personale e relazionale può riassumersi nella mancata consapevolezza. Non sappiamo chi siamo e cosa vogliamo, ma lo pretendiamo subito, senza impegno e da qualcun altro. Nel momento in cui non lo otteniamo, ecco che lo cerchiamo altrove. Ovviamente è uno schema destinato al fallimento perché nessuno può colmare le nostre lacune. Possiamo farlo solo noi.

Cosa significa essere fedeli?

Nelle relazioni monogame fedeltà significa avere rapporti sessuali solo all’interno della coppia. Sembrerebbe una definizione precisa, ma è molto più fluida di quanto si possa pensare. Gelosia patologica e confusione fra amore e possesso tendono ad estendere i confini del tradimento alle uscite senza partner, alle amicizie, perfino ai “mi piace” sui social, agli sguardi, ai pensieri o addirittura al lavoro e agli hobby.

Nelle relazioni non esclusive fedeltà significa rispettare l’accordo di relazione. Sembrerebbe chiarissimo, eppure si registrano tradimenti anche in questo caso. Perché c’era qualcosa che non andava bene nell’accordo di relazione.

La fedeltà, per funzionare deve portare sia benessere individuale che benessere relazionale.
Questo è possibile solo se include due aspetti:
– rispettare i propri bisogni, che significa essere fedeli a se stessi
– rispettare l’accordo di relazione, che significa essere fedeli all’impegno preso col partner.
Nel momento in cui uno dei due elementi viene trascurato o soppresso, la coppia è destinata a disgregarsi o ad andare avanti per inerzia, senza essere fonte di gioia e vitalità.

Come si fa ad essere fedeli a se stessi?

Con la consapevolezza dei propri bisogni, dei propri spazi e dei propri limiti.

Come si fa a rispettare l’accordo di relazione?

Stabilendo un accordo chiaro, senza sottintesi, che esprima chiaramente i bisogni, gli spazi e i limiti di entrambi i partner e della coppia. Solo un accordo di questo tipo, unito alla volontà di impegnarsi a rispettarlo, porta benessere sia ai partner che alla loro relazione e dunque consente la fedeltà in senso pieno.

Una persona matura e consapevole delle proprie esigenze, se tali esigenze non sono compatibili con un rapporto di coppia esclusivo, non si pone in una relazione esclusiva. Oppure, se lo fa, ne chiarisce la natura transitoria e rinegoziabile.

“L’amore non muore mai di morte naturale. Muore perché noi non sappiamo come rifornire la sua sorgente.
Muore di cecità e di errori e tradimenti.
Muore di malattia e di ferite, muore di stanchezza, per logorio o per opacità.”
ANAÏS NIN

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