Parlarsi e capirsi è difficile.

Senza cadere eccessivamente nello stereotipo, si dice che l’uomo comunichi poco ma esprima chiaramente i suoi bisogni, ad esempio: “Ho fame, che si mangia?”
Ad esempio, alla domanda posta dall’uomo: “Ho fame, che si mangia?”la donna risponderebbe: “Mi diceva Gianna, che lei e Paolo sono andati a quel nuovo ristorante, che di giovedì fa il 30% di sconto…”Intendendo invece dire: “Non ho fatto in tempo a preparare la cena, andiamo al ristorante?”Nell’esempio in questione, l’uomo assai probabilmente non coglierà il sottinteso “andiamo al ristorante” e replicherà: “Ok, molto interessante, ma noi che mangiamo stasera?”A questo punto lei resterà delusa e sconcertata, ritenendo di aver inviato un indizio chiarissimo e deducendo magari che il partner voglia farle pesare il fatto di non aver preparato la cena.Potrebbe quindi reagire con rabbia e lui non capirebbe il motivo di tale improvvisa furia.Come si sente spesso dire:

Uomini e donne comunicano fisiologicamente in modo diverso
Per riuscire a definirsi “maschi” hanno dovuto distanziarsi dal femminile. Questo implica che gli uomini provino una certa paura, non consapevole ma del tutto naturale, sia ad entrare in un legame di estrema intimità con una donna, sia a lasciarsi coinvolgere in tutto ciò che ritengono essere femminile. Paura di perdere la propria mascolinità.
Come migliorare la comunicazione tra partner
Senza attenzione non c’è ascolto e senza ascolto non si può capire quello che il partner sta dicendo e desidera comunicarci.
Più il messaggio è chiaro e meno sono le possibilità che sorga un equivoco.
Questo perché se non sappiamo neanche noi cos’è che vogliamo,
difficilmente saremo in grado di esprimerlo con chiarezza.
tantomeno ci sarà la possibilità di ottenere ciò che vogliamo.
Come funziona esattamente una comunicazione efficace?
Come parlarsi e riuscire a capirsi?
Ecco i principi fondamentali.
- Verità. Parla senza maschere, senza sottintesi, senza finzioni e limitati il più possibile ai fatti.
- Libertà. Il fondamento di una relazione e di ogni dialogo è la libertà di scelta e di espressione. Lascia sempre al partner la facoltà di scegliere e di esprimere un’opinione diversa dalla tua.
- Ascolta. Il dialogo non è l’attesa che tocchi a te parlare e neanche un palcoscenico esclusivo. Dai sempre la possibilità di spiegare. Quando il partner parla, ascoltalo con attenzione e cerca di metterti nei suoi panni. Cerca di capire cosa prova. Se non lo comprendi, chiedi chiarimenti e ascoltali.
- Soluzione. Concentrati sulla soluzione e non sul problema. Fai proposte risolutive. Delle vere proposte che sia possibile respingere, discutere, modificare. Magari individua più alternative.
- Non giudicare. Il partner è diverso da te. Non giudicarlo, non condannarlo, non colpevolizzarlo e non identificare il suo comportamento o la sua azione con la sua essenza.
- Negozia, cerca il compromesso e il punto di intesa comune. Non pretendere che il tuo punto di vista e la tua soluzione siano le uniche possibili. L’obiettivo non è vincere la battaglia verbale e neanche avere ragione. L’obiettivo è risolvere il problema.
- Se non dici quello che provi, quello che pensi e quello di cui hai bisogno, l’altro non può saperlo. Non è telepatico e non è un indovino. E tu non sei la “settimana enigmistica”. Svela l’emozione, cerca il pensiero che l’ha generata ed esprimi anche quello. Focalizzandoti sul pensiero emergerà anche il bisogno. Una volta che l’avrai capito, dillo. Non essere generico, sii specifico.
- Controlla il tono della voce, un tono aggressivo o di rimprovero viene percepito come attacco, suscitando una reazione di difesa o di contrattacco, e non di vero dialogo.
- Le parole sono importanti. Pensale prima di dirle. Non usarle come canale di sfogo. Il partner non è il tuo capro espiatorio e neanche il tuo sacco da allenamento.
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