Riconoscere i ruoli tossici è il primo passo per liberarsi dai conflitti ripetitivi e trasformare la relazione in un legame autentico
Hai mai avvertito quel peso familiare che si insinua nella tua relazione, come un déjà vu emotivo?
Ci sono momenti in cui tutto sembra seguire lo stesso copione: uno si sente ferito, l’altro si sforza di sistemare, e poi la frustrazione esplode in parole che lasciano cicatrici. È un circolo che logora il cuore e confonde la mente.
Non si tratta solo di incomprensioni, ma di una dinamica precisa che prende il nome di Triangolo Drammatico di Karpman.
Una trappola emotiva in cui molte coppie si ritrovano, spesso senza rendersene conto. Ma non tutto è perduto e comprendere, con l’aiuto del Tantra, cosa si nasconde dietro questo schema è il primo passo verso la libertà e legami autentici.

I ruoli del triangolo drammatico di Karpman: Vittima, Salvatore e Persecutore
Il triangolo drammatico di Karpman descrive una dinamica tossica che si alimenta attraverso tre ruoli intrecciati in un ciclo apparentemente senza fine: Vittima, Salvatore e Persecutore. Queste figure celano bisogni profondi e fragilità, ma finiscono per essere distruttivi per entrambi i partner.
La Vittima si sente invisibile, abbandonata, intrappolata nel dolore. Ogni suo gesto è una richiesta d’aiuto, ogni parola sussurra: “Non mi vedi, non mi ascolti.” Spesso usa il senso di colpa e comunica in modo passivo-aggressivo per spingere il partner a intervenire per risolvere problemi che non può affrontare da sola, ma non trova mai soluzioni che le diano sollievo.
Il Salvatore, invece, si getta a capofitto nel tentativo di “aggiustare” tutto e si assume ogni peso per alleviare la Vittima. La sua energia nasce dal desiderio di sentirsi utile, indispensabile e riconosciuto, ma finisce per esaurirsi un poco alla volta, svuotandosi completamente. Quando il peso diventa insostenibile, il Salvatore, sfinito, crolla e si trasforma nel ruolo successivo.
Il Persecutore è il risultato della stanchezza e della frustrazione del Salvatore, che riversa con accuse e rabbia sulla Vittima, che aveva cercato di aiutare in ogni modo. Le sue parole diventano un grido di disperazione, un tentativo di trovare sollievo da un dolore accumulato nel tempo. Gli sfoghi del Persecutore colpiscono la Vittima duramente, spingendola a chiudersi ulteriormente in sé stessa e alimentando ancora una volta il ciclo di tossicità.
E così, il cerchio si chiude e il copione si ripete, lasciando entrambi i partner feriti, intrappolati in una gabbia che li logora e li consuma.
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Il potere nascosto della Vittima: manipolazione o richiesta d’amore?
Ad uno sguardo superficiale, la Vittima sembra la figura più fragile. Ma in realtà, dietro la sua sofferenza si cela un potere silenzioso e inesorabile: la capacità di manipolare attraverso il senso di colpa. Non si tratta di cattiveria, ma di un grido d’amore inascoltato, una richiesta nata forse in un’infanzia dove il bisogno di essere visti e amati è rimasto insoddisfatto. La Vittima, incapace di spezzare questo schema, si aggrappa al Salvatore, che diventa al tempo stesso il suo rifugio e il bersaglio delle sue ferite.
La sua forza è sottile, quasi invisibile, ma risiede in una comunicazione capace di manipolare chi le sta accanto. Dall’altra parte, il Salvatore oscilla tra il desiderio di aiutare e il peso del ruolo, trasformandosi inevitabilmente nel Persecutore
Questo meccanismo, però, non è altro che l’eco di modelli vissuti nella propria famiglia d’origine.
La Vittima, forse, ha imparato che solo attraverso il lamento o il vittimismo poteva ricevere attenzione o affetto. Dall’altra parte, il partner potrebbe essere cresciuto in un ambiente dove sentirsi utile agli altri era l’unico modo per guadagnare approvazione. Così, si ritrova imprigionato in una tensione costante tra il desiderio di salvare chi ama e il peso di una rabbia che non riesce a esprimere, perché teme di perdere quell’amore che cerca disperatamente di proteggere.
Dietro queste dinamiche si nascondono ferite profonde, desideri inascoltati e una ricerca di equilibrio che, paradossalmente, finisce per alimentare il conflitto. Solo riconoscendole e affrontandole con coraggio, si può iniziare a spezzare il ciclo e a costruire relazioni più autentiche e libere.
Ma per farlo è necessario il coraggio di riconoscere i ruoli che si intrecciano e, soprattutto, di affrontare le emozioni che li sostengono.
Solo coltivando pazienza, quiete interiore e gentilezza verso sé stessi è possibile trasformare quel dolore in un amore che non ferisce, ma guarisce e accoglie.

Spezzare il Triangolo Drammatico: un percorso di consapevolezza
Rompere il Triangolo Drammatico richiede forza d’animo e determinazione, ma il risultato è necessario per vivere una relazione più autentica e libera.
Come abbiamo visto, riconoscere il copione è il primo passo per liberarsi dalle dinamiche tossiche.
Fermati un momento e chiediti: ti rivedi nel ruolo di Vittima, di Salvatore o di Persecutore? Ti lamenti costantemente e assumi comportamenti manipolatori, sperando che l’altro intuisca il tuo dolore e intervenga in qualche modo? Sacrifichi troppo di te pur di mantenere la pace e di cercare di aiutare il partner? Oppure la frustrazione prende il sopravvento e reagisci con rabbia, sentendoti incompreso?
Se ti ritrovi in una di queste descrizioni, probabilmente fai parte di un Triangolo Drammatico di Karpman.
Da qui, fai un passo oltre.
Se il tuo ruolo è quello della Vittima, assumiti la responsabilità del tuo dolore. Beninteso, questo non significa che sei tu la causa del tuo dolore, ma che la responsabilità di gestirlo e “guarirlo” è tua, e tua soltanto.
Fa parte di te e nessuno può curarlo se non tu.
Se, invece, hai scoperto di agire in veste di “Salvatore”, impara a riconoscere quei momenti nei quali ti sacrifichi per un malcelato desiderio di sentirti utile, di ottenere la stima e la gratitudine dell’altra persona, e combattili. E ricorda: dire “no” non significa rifiutare l’amore, ma rispettare te stesso e i tuoi bisogni. È un atto di profonda cura verso la tua persona.
Poi, inizia a comunicare con autenticità.
Abbandona le frasi che accusano, che manipolano, che cercano di addossare colpe inesistenti al partner. Smetti di comunicare in modo distruttivo.
Quando provi queste emozioni non cedere al bisogno di caricarle di negatività: esprimi i tuoi sentimenti con sincerità e apriti al partner in modo costruttivo.
“Mi sento trascurato in questo momento, e vorrei trovare un modo per farmi sentire meglio. Potremmo parlarne?” e non “Non importa quello che faccio, nessuno si accorge mai di me. Tanto non valgo nulla.”
“Mi rendo conto di prendermi troppe responsabilità. Vorrei condividere meglio i compiti e trovare un equilibrio insieme.” e non “Devo sempre risolvere tutto io, perché tu non fai mai niente! È tutto sulle mie spalle!”
“Quando fai certe scelte, mi sento ignorato. Mi piacerebbe che trovassimo un modo per considerarci di più a vicenda.” e non “Sei sempre egoista, pensi solo a te! Non ti importa mai di come mi sento.”
La comunicazione autentica non divide, ma crea ponti. È in quel dialogo, privo di accuse, che una relazione può iniziare a nutrire anziché ferire.
E ora, trova la forza per il passo più importante: lascia andare il controllo. Non puoi cambiare l’altro, ma puoi agire su te stesso. Accetta i tempi, le fragilità e l’indipendenza del partner, senza mai perdere di vista chi sei. È in questa accettazione reciproca che l’amore si trasforma in un legame sano e profondo.
In questo percorso, il Tantra può essere un alleato prezioso. Con tecniche ed esercizi esperienziali, ti aiuta a guardarti dentro, a comprendere chi sei, da dove vieni e cosa desideri davvero.
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Tantra e relazioni consapevoli: una nuova strada
Il Tantra non è solo una pratica, ma un cammino verso una trasformazione autentica, la tua.
Nei nostri corsi, come “Le dinamiche di relazione”, aiutiamo concretamente le coppie a spezzare gli schemi tossici, a riconoscere le proprie ferite a capire da dove provengono certi comportamenti e abitudini. Le guidiamo a costruire una connessione che nutra entrambi senza cercare colpevoli, ma accompagnandole nella scoperta dell’amore nascosto sotto ogni dolore, ogni silenzio, ogni gesto.
In questo viaggio, insegniamo loro come fermarsi e respirare, stare e guardarsi negli occhi senza giudizio, per parlare dal cuore all’anima della persona amata. Così, il Triangolo Drammatico di Karpman svanisce, lasciando spazio a una relazione che non è un rifugio, ma un luogo di crescita e autenticità.
Amare non significa aggiustare l’altro, ma camminare insieme, con lo stesso passo. Ed è proprio in questo cammino che il Tantra ti può sostenere e guidare.
Ora, rifletti un attimo: ti senti bloccato in una dinamica che ti consuma? La chiave per uscirne è dentro di te. Riconoscere il tuo ruolo è il primo passo, lasciarlo andare è il secondo e noi siamo qui per aiutarti a riscoprire quella relazione sana e sincera che stai cercando.
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Takeaways
- l Triangolo Drammatico di Karpman intrappola molte relazioni: i ruoli di Vittima, Salvatore e Persecutore si alternano in uno schema ciclico che alimenta conflitti ripetitivi. Questo meccanismo è spesso inconsapevole e legato a ferite emotive non risolte.
- Riconoscere il proprio ruolo è essenziale per iniziare il cambiamento: fermarsi a riflettere su comportamenti e reazioni è il primo passo verso una maggiore consapevolezza. Capire se si tende a lamentarsi, sacrificarsi o accusare è cruciale per interrompere il ciclo tossico.
- La manipolazione non è cattiveria, ma una richiesta di amore: la Vittima utilizza spesso il senso di colpa per attirare attenzione, mentre il Salvatore e il Persecutore reagiscono a bisogni emotivi profondi. Identificare e comprendere queste dinamiche può aiutare a trasformarle in comunicazione autentica.
- Assumersi la responsabilità dei propri sentimenti è liberatorio: mettere di delegare agli altri la gestione del proprio dolore permette di ritrovare equilibrio e autonomia. Il dialogo aperto e rispettoso diventa un ponte per costruire una relazione più sana.
- Il Tantra offre un percorso verso relazioni consapevoli: attraverso pratiche come la respirazione, il contatto visivo e la comunicazione dal cuore, il Tantra aiuta le coppie a superare schemi tossici. Nei corsi dedicati, si impara a trasformare il conflitto in opportunità di crescita e connessione autentica.
FAQ
Cosa sono i ruoli del Triangolo Drammatico di Karpman?
Il Triangolo Drammatico di Karpman si basa su tre ruoli principali: Vittima, Salvatore e Persecutore. Questi ruoli si alternano in un ciclo tossico che alimenta conflitti ripetitivi e incomprensioni all’interno delle relazioni.
Come si può spezzare il ciclo del Triangolo Drammatico?
Spezzare il ciclo richiede consapevolezza e responsabilità. È importante riconoscere il proprio ruolo nel triangolo, assumersi la responsabilità delle proprie emozioni e imparare a comunicare in modo aperto e autentico con il partner.
Qual è il ruolo del Tantra nelle relazioni consapevoli?
Il Tantra offre un percorso di trasformazione per le coppie, aiutandole a riconoscere i propri schemi emotivi e a costruire relazioni autentiche. Attraverso pratiche come il contatto visivo e la respirazione, aiuta a creare una connessione profonda e a superare le dinamiche tossiche.
