Tantra & Amore

Forza e debolezza

Un rapporto sentimentale in cui i partner non raggiungono un equilibrio che bilanci il potere, ma si cristallizzano nei ruoli di dominatore e sottoposto, non può essere durevole nel tempo e generare soddisfazione o vera intimità.

Parliamo di Alberto e Simonetta, una coppia unita da sentimenti molto intensi che non riusciva a trovare né sintonia né soddisfazione, soprattutto sul piano sessuale.

Fin dalla prima sessione Simonetta si è mostrata determinata, assertiva, pronta a prendere in mano la situazione. Di contro, Alberto appariva riflessivo, pacato e in qualche modo  anche rassegnato. Quando lei provava a comprimere gli spazi riservati alle risposte di lui, Alberto si limitava a subire la prevaricazione.

Tale dinamica comunicativa si rispecchiava pienamente in quella relazionale, andando a generare i problemi che entrambi hanno portato alla nostra attenzione: mancata sintonia quotidiana e mancata soddisfazione sessuale.
Le due frasi che più si sono rivelate significative sono state:
Simonetta: “Quando siamo insieme non riesco a rilassarmi, devo prendere il controllo di tutto, devo criticare.”
Alberto: “Mi sento costantemente sotto esame, sento di non essere mai all’altezza delle sue aspettative, non so cosa devo fare.”

Abbiamo lavorato con entrambi individualmente e poi in coppia.
Per Simonetta è stato necessario un lavoro per portare consapevolezza sull’origine del suo meccanismo di controllo e critica. Quella del “carattere forte” è infatti spesso una maschera per celare la fragilità e l’insicurezza di persone imprigionate nei loro dogmi, irrigidite (nella mente e nel corpo) in come le cose devono essere, con una tendenza ad assumere costantemente il controllo di ogni dettaglio, a criticare tutto e tutti ogni volta che la realtà non si conforma ai loro voleri. Questo perché controllare e ordinare ogni aspetto del mondo esterno fornisce loro l’illusione di conquistare la stabilità interiore. Più caos, ombre, conflitti e paure non riconosciute si annidano al loro interno, più è intensa la loro attività per generare ordine esternamente. Meno controllo hanno dentro di loro, su emozioni e pulsioni, più ne manifestano all’esterno.
Con Simonetta siamo andati a portare luce su questi aspetti, cogliendo insieme i riflessi delle parti meno mature della sua personalità, aiutandola a cercare il controllo e la consapevolezza dentro di lei e non fuori. Contemporaneamente abbiamo impostato un lavoro corporeo sulla fluidità, uno energetico sulla centratura e uno più tecnico sulla comunicazione empatica. Questo perché la sessualità non può essere appagante se non ci si lascia andare, se non si impara a fluire. Infatti l’energia erotica viene bloccata dai punti di rigidità corporea (ed emotiva) andando a depotenziare o impedire il manifestarsi dell’orgasmo. Inoltre, l’accendersi del controllo e della critica durante un incontro sessuale, genera pressione sul partner, andando a depotenziare anche la sua esperienza.
Con grande impegno Simonetta ha imparato a riconoscere e contenere la sua reazione automatica e a comprendere ed esprimere il bisogno sottostante, senza giudicare, colpevolizzare o pretendere.

Per Alberto abbiamo anzitutto indagato sulle origini della sua remissività, la quale, come spesso accade, celava un meccanismo infantile di sopravvivenza per ottenere amore e accettazione. Crescere in un ambiente molto autoritario, dogmatico e rigido, dove l’amore e l’accettazione sono condizionati alla sottomissione totale e all’obbedienza assoluta, può facilmente generare uno schema relazionale di remissività, ed era il caso di Alberto.
Quando le direttive sono chiare, il sottomesso può anche trovare un suo spazio di appagamento, magari temporaneo, ma quando la figura che domina si limita a criticare, controllare e pretendere perfezione, il sottomesso entra in confusione perché “non sa cosa fare”. Alberto ovviamente era preda dell’ansia da prestazione sessuale che lo portava a vivere questa dimensione della relazione con angoscia ed enormi difficoltà.
Il lavoro in questo caso è stato molto incentrato sulla costruzione dell’autostima e sull’imparare a dare a se stesso amore e accettazione. Con alcune esperienze psico-corporee esclusive del nostro metodo, Alberto ha lentamente preso consapevolezza della propria integrità sessuale, accertando che non c’era assolutamente nulla di inadeguato o insufficiente in lui. Ha imparato a contattare la propria energia maschile e a caricare e canalizzare l’energia sessuale.
Ha poi appreso strumenti utili per imparare a delineare e far rispettare i propri spazi vitali, e a comunicare in modo assertivo i propri bisogni.

Le sessioni di coppia si sono focalizzate sulla comunicazione assertiva e sul portare consapevolezza, ad entrambi, che qualsiasi squilibrio di potere in una relazione d’amore è destinato ad uccidere il sentimento e la sessualità. Perché l’unico vero amore può nascere ed essere nutrito solo da due persone adulte, che si pongono su un piano di pari potere e dignità. Ogni squilibrio rispetto a questa posizione paritaria genera una relazione genitore-figlio, che per definizione va a spegnere la dimensione sessuale. Cosa che puntualmente si verificava nel caso di Alberto e Simonetta.

Oggi, dopo un duro lavoro e un grande impegno a superare i propri automatismi, Alberto e Simonetta hanno imparato a comunicare dal piano delle ferite e dei bisogni repressi, quello che noi chiamiamo il piano “del cuore” e stanno scoprendo una nuova e sorprendente intimità sessuale. Sono pronti per aprirsi al “vero amore”.

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