Tantra & Amore

Infanzia ingabbiata dalla paura

Andrea è un quarantenne di aspetto piacevole e con un’intelligenza brillante. Entra in consulenza con noi dopo aver tentato inutilmente molte strade per risolvere delle importanti difficoltà nelle relazioni interpersonali. Un percorso iniziato quando aveva poco più di 20 anni, che, però, non ha mostrato i risultati sperati.
Andrea fondamentalmente non riesce mai a fidarsi del partner e questo gli impedisce di aprirsi e condividere le sue emozioni e le sue paure. È iper-consapevole dei suoi errori, non riesce a bilanciare un istintivo e drastico rifiuto di ogni forma di controllo, che lo porta a covare una profonda rabbia, con il bisogno di vicinanza umana.

Fondamentalmente sente che da solo non può farcela e al tempo stesso non riesce a relazionarsi con un partner senza essere preda di insicurezza, ansia, paura, soprattutto teme di sbagliare, di fallire. Non solo in amore.

Già dalle prime sessioni Andrea ha mostrato una grande consapevolezza circa il punto di origine delle sue difficoltà:
«L’amore dei miei genitori era dominato dalla paura per la mia sicurezza. Mentre i miei coetanei giocavano a pallone in strada o scorrazzavano liberamente sulle loro biciclette, a me non era permesso. Con la mia bicicletta potevo solo stare sul marciapiede. E così passavo il mio tempo libero pedalando avanti e indietro su quei 100 metri consentiti, guardando gli altri ragazzini godere della loro libertà. E fantasticavo di mille avventure e di mille luoghi che potevo vivere ed esplorare solo con l’immaginazione. Se cadevo mi sentivo in colpa, perché ero rimproverato per essere stato imprudente. Se sbagliavo era sicuramente perché avevo disobbedito e non dovevo più farlo. Se non riuscivo in qualcosa, i miei genitori completavano l’impresa al mio posto, perché io non ce la potevo fare. Mi sentivo in gabbia, sapevo che tutti i loro “no” erano perché avevano paura che mi succedesse qualcosa, eppure non capivo perché tutti gli altri non avessero gabbie come la mia.»
Come spesso accade quando la relazione primaria con i genitori è stata improntata sulla paura e sul controllo totale, l’adulto che ne deriva resta prigioniero della paura. Controllo costante e intervento dei genitori per ogni errore, con associata condanna, trasmettono il messaggio che non si è in grado di affrontare la vita da soli, che il fallimento è una colpa, è un evento da temere perché implica che si siano commessi gravi errori quali: imprudenza e disobbedienza. Questo tendenzialmente paralizza iniziativa e creatività. L’autostima è sgretolata, perché dentro la testa risuonano costantemente le voci: “non puoi farcela da solo, facciamo noi”. La rabbia, che nasconde il dolore per la libertà negata, si accumula costantemente. Il senso di colpa dilaga, perché dentro di sé il bambino vuole esplorare, volare, sperimentare ma questi suoi desideri provocano paura e sofferenza nei genitori. Questo genera la convinzione che la sua felicità sia causa di dolore per chi lo ama e che, di conseguenza, ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in lui.
Bilanciare la sicurezza e la protezione con la possibilità di sperimentare ed esplorare è proprio ciò che consente al bambino di imparare dai propri errori, diventare consapevole delle sue capacità e dei suoi limiti e quindi sviluppare un’autostima realistica e sana. Questo difficile equilibrio, vissuto correttamente nell’infanzia, è fondamentale per collegare l’amore alla fiducia e al supporto reciproco e non al giudizio, alla limitazione e al controllo.

Andrea, che ha molta consapevolezza del punto di origine dei suoi problemi relazionali, è fondamentalmente ancora bloccato su quel marciapiede, dilaniato dalla voglia di scendere per giocare, esplorare e godersi la vita, e dalla paura di sbagliare, disobbedire ed essere giudicato.

A differenza delle molte altre strade intraprese negli ultimi 20 anni, il nostro metodo, come ci dice Andrea stesso, si sta rivelando particolarmente efficace, al punto che ha deciso di partecipare anche egli eventi esperienziali del percorso “Tantra & Amore”, impegnandosi con una volontà ferrea in tutte le esperienze mente-corpo che gli sono state proposte. Pur essendo una situazione ancora in pieno sviluppo, Andrea ha segnalato di percepire la vita in modo diverso, di sentirsi meno spaventato, meno ansioso, più disposto a osare e rischiare. E questo è un risultato straordinario.

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